Parodontologia 2017-05-17T09:46:59+02:00

Parodontologia

 

Nella maggior parte dei casi il sanguinamento gengivale è un sintomo che suggerisce la presenza di gengivite. Si tratta quindi di un processo infiammatorio delle gengive che viene accompagnato anche da:

– alitosi
– infiammazione
– dolore alla masticazione
– ulcerazione dei tessuti molli
– presenza di tartaro

Questo processo infiammatorio e comunemente dovuto da una infezione localizzata e viene sottovalutato dalla maggior parte dei pazienti perché il fastidio è sopportabile.

 

 

 

L’evoluzione della patologia non trattata produce la parodontite (piorrea), la perdita dei denti e accresce il rischio cardiovascolare.  Questi processi infiammatori hanno una tassa d’incidenza elevata nei pazienti con:
-deficit di vitamina C e/o vitamina K
-leucemia
-emofilia
-diabete
-gravidanza
-l’abitudine al fumo
-malocclusioni dentali
-spazzolamento troppo energico

 

La parodontite è un processo infiammatorio degenerativo irreversibile dove i tessuti ossei si riassorbono riducendo la dimensione ossea orizzontale e verticale. La parodontite in passato non veniva trattata e i denti successivamente estratti. Oggi le moderne tecniche applicate in ambito odontoiatrico permettono di salvare il dente affetto da questa comune patologia.

La malattia parodontale, esordisce con una colonizzazione batterica nei tessuti di  protezione del dente. Questi microrganismi esercitano una aggressione che causa:

mobilità dentale
sanguinamento gengivale
presenza di tasche parodontali di profondità variabile
alitosi
necrosi dei tessuti di sostegno
retrazione dei tessuti ed esposizione delle superfici radicolari
sensibilità dentale
perdita di uno o più denti (edentulia parziale / totale)
È importante ricordare che questa patologia negli stadi più avanzati non permette la reversibilità e quindi la piena cura dei tessuti.

La parodontite è uno stadio avanzato della malattia che si può evitare conoscendo i segni clinici che si evidenziano precocemente alla mobilità dentale.

Oggi questa patologia si può prevenire facilmente permettendo la conservazione dei propri denti. Il segno più evidente di sofferenza parodontale e quindi precursore di questa affezione è dato da alterazioni dell’aspetto delle gengive. Negli stadi precoci della malattia, le prime manifestazioni cliniche si presentano con una semplice infiammazione gengivale accompagnata dalla presenza di tartaro.

Successivamente l’infiammazione cronicizza avanzando sui tessuti più profondi: il tartaro si forma sotto il margine gengivale e l’infiammazione passa al tessuto osseo. In questa fase di passaggio dalla gengivite alla parodontite si passa da una patologia infiammatoria a una malattia distruttiva dell’osso.

Esistono test che aiutano a conoscere la predisposizione e comprendono studi del DNA e colture batteriologiche specifiche. Il periodontogramma semestrale nei pazienti con infiammazione gengivale (sondando la profondità delle tasche) accompagnato da periodica rimozione del tartaro e controllo degli indici di igiene orale riducono significativamente l’insorgenza della parodontite.

I trattamenti applicati ai tessuti parodontali hanno come obbiettivo univoco la rimozione dei depositi mineralizzati di microrganismi e la sanificazione dei tessuti.

Effettuare le manovre di igiene orale professionale, scaling e root planing sono i trattamenti che accompagnano tutti i pazienti affetti dalla parodontite.
La levigatura radicolare permette alla maggioranza dei casi la completa guarigione negli stadi precoci della parodontite e può ridurre l’estensione dell’intervento chirurgico negli stadi più avanzati.  Nei casi più avanzati si accompagna il trattamento minimamente invasivo con chirurgia
ossea per rimodellare i tessuti e quindi rigenerativa nelle situazioni indicate.
Attualmente gli strumenti piezochirurgici per il trattamento della piorrea hanno permesso la riduzione dell’infiammazione post intervento e quindi migliora il confort per i pazienti. Il piezosurgery è uno aiuta degli atti chirurgici in sicurezza azzerando il rischio di aggressione ai tessuti molli. Il suo funzionamento permette una precisione di taglio millimetrica e continuamente controllata. Il campo operatorio sarà quindi esangue e irrigato da siero salino sterile.

Lo spostamento del margine gengivale da una posizione cervicale a una apicale (quindi verso l’apice radicolare) si definisce come retrazione gengivale.

Questo spostamento non provoca solamente un danno estetico al sorriso del paziente ma anche un problema e un compromesso mucogengivale. Si considera infatti che il tessuto molle cheratinizzato (la gengiva masticatoria) protegge i denti da aggressioni batteriche mantenendo stabile il margine.

Nei processi patologici infettivi (gengivite – parodontite) o traumatici (malocclusione-interferenza-precontatto-spazzolamento) la gengiva inizia lentamente un processo migratorio apicale irreversibile che espone le superfici radicolari alla cavità orale.

Spontaneamente non è possibile recuperare l’altezza delle gengive ma attualmente la ricerca scientifica ha permesso la scoperta di tecniche mucogengivali rigenerative (innesti gengivali o tecniche di riposizionamento del lembo) che permette il recupero della salute gengivale agli stadi iniziali. Sempre si ricorda ai pazienti che per evitare recidive delle retrazioni è fondamentale eliminare i fattori causanti.

Per alitosi si intende il cattivo odore, che molte persone emettono con il respiro. Risulta che circa il 25% della popolazione mondiale è afflitto da alito cattivo mentre il 6% presenta questa patologia in modo permanente.

Esistono malattie sistemiche, patologie digestive o dell’apparato respiratorio che possono causare l’alitosi ma nella maggioranza dei casi l’alitosi si forma all’interno della propria bocca, a causa dei residui di cibo che, senza un’adeguata pulizia dei denti, si trasformano in placca e tartaro che rendono il nostro alito sgradevole. Nella battaglia contro l’alito cattivo, il dentista aiuta a una corretta diagnosi e alla correzione igienica della propria bocca. I pazienti per minimizzare il rischio di alitosi devono:

– evitare di stare digiuno
– pulizia e controlli periodici dal dentista
– evitare le bevande alcoliche
– evitare le sostanze che riducono la salivazione
– bere molta acqua
– terapia farmacologica nei casi più avanzati