Odontoiatria conservativa
L’odontoiatria conservativa è una branca dell’odontoiatria restaurativa che si occupa della cura dei denti interessati da processi cariosi. L’eliminazione della carie e la chiusura delle cavità permette la conservazione dello smalto e della dentina non infetta.
Malattia che colpisce almeno l’80% della popolazione mondiale. Si considerano i processi cariosi quelli che alterano la consistenza dei tessuti dentali non permettendone la conservazione (da una consistenza dura a una molle). Possono essere superficiali o profonde. Nel primo caso ci si limita ad asportare parte della dentina e dello smalto interessati dalla carie, otturando il dente.
I denti maggiormente colpiti da carie dopo i 18 anni sono i premolari e la localizzazione più frequente è la sede interdentale. La zona interdentale o superficie di contatto si deve sempre detergere con il filo interdentale negli spazi ridotti e con gli spazzolini interdentali in spazi aumentati. La mancata pulizia di questa zona predispone allo sviluppo di carie.
Nel passato si utilizzavano solamente materiali duri, non adesivi e poco estetici come l’amalgama d’argento. Nell’attualità l’uso dell’amalgama d’argento (a causa del contenuto in mercurio) è stato quasi completamente sostituito dai materiali compositi che per le loro caratteristiche adesive-estetiche permettono una preparazione della cavità meno ampia rispetto all’uso dell’amalgama che richiedeva cavità dalle caratteristiche particolari perché fossero ritentive.
La questione della pericolosità di questo materiale ha portato i ricercatori a sviluppare una vastissima letteratura scientifica. Il mercurio, una volta legato agli altri metalli, è stabile e si libera nel cavo orale dalle otturazioni in quantità assolutamente trascurabili per la salute.I rischi per operatori sanitari e pazienti sono legati in massima parte alla possibile inalazione e ingestione di mercurio durante l’esecuzione di restauri o la loro rimozione. Durante queste manovre, il paziente può efficacemente essere protetto da una barriera di gomma, la diga, che isola i denti dal resto della bocca.
Il composito è un biomateriale di successo in grado di sostituire tessuto biologico dentale sia per ciò che riguarda la funzionalità che l’estetica. La durata dei restuari in resina ha evidenziato risultati uguali o superiori alle ricostruzioni in amalgama in un periodo compreso tra i 10 e i 12 anni. In letteratura si trovano risultati positivi nelle ricostruzioni dei denti posteriori con anche 22 anni di follow up.