La sensibilità dentinale non ci spaventa

Perchè i denti sono sensibili?

Quando smetterò di aver fastidio bevendo acqua fredda?

Esiste un rimedio?


Tutti i giorni il dentista viene sottoposto a queste domande e cerca di dare una semplice spiegazione sulla nature della ipersensibilità dentinale.
Si tratta di una patologia che si manifesta con sintomatologia dolorosa, generalmente localizzata ad uno o più  denti che presentano esposizione del tessuto dentinale. Normalmente i denti presentano lo smalto a contatto con gli alimenti e i denti antagonisti, struttura che si considera la più dura del corpo umano.

sensibilita-dentale-CDEIn alcuni casi però i pazienti presentano deficit di smalto e quindi il cemento radicolare e/o la dentina sono sottoposti  a stimoli e contatti diretti tra ambiente esterno intraorale e tessuti non resistenti alla masticazione. Queste strutture sono molto sensibili e suscettibili alla carie al presentare una consistenza più blanda rispetto allo smalto.

La polpa dentale è un tessuto molle che ingloba arteriole, venule, nervo, e particolari cellule dette odontoblasti, capaci di produrre la dentina. Conferisce sensibilità all’elemento tramite fibre nervose che da un plesso nervoso pulpare, si connettono agli odontoblasti e talvolta penetrano nei tubuli dentinale. Le fibre sensibili sono le mieliniche, sensibili al dolore rapido ed intenso di breve durata e le amieliniche, sensibili al dolore profondo.

denti-sensibili-centro dentale eremitaniLa comparsa dei sintomi dolorosi può fare la sua comparsa a qualsiasi età e su ogni dente. Non si tratta di una comparsa aleatoria di sintomi dolorosi, bisogna ricercarne l’eziologia causante e fomentare l’insorgenza con attività preventiva.La prevalenza aumenta nelle pazienti di sesso femminile che hanno dai 20 ai 40 anni.dovuto dalla presenza di cambi ormonali più instabili rispetto all’uomo presenta migliore omeostasi in questa fascia d’età.

Una maggior incidenza di sensibilità si riscontra nei pazienti affetti da malattia parodontale, presenza di recessioni gengivali, pazienti sottoposti a terapia di scaling, root planing e chirurgia parodontale ed in corso di sbiancamento dentale e terapie conservative.

Migliore cura alla sensibilità dentale?

Non esiste una formula unica che riesce a curare tutti i tipi di sensibilità ma i rimedi esistono e funzionano in modo specifico in base all’eziologia. La prevenzione è sempre la strategia vincente,curare l’igiene orale, facendo attenzione a come vengono spazzolati i denti. Se il rischio di demineralizzazione dello smalto aumenta per presenza di placca o tecniche di spazzolamento scorrette, sarà necessario:

  • individuare la causa
  • definire le zone sensibili e mappare le superfici dello smalto di ogni dente
  • controllare il bilanciamento masticatorio
  • realizzare radiografie endorali per escludere la presenza di carie
  • insegnare le tecniche di spazzolamento più efficaci
  • consigliare il dentifricio più adatto al tipo di bocca
  • individuare il tipo di spazzolino più adatto

Il fluoro, è la componente fondamentale dei dentifrici desensibilizzanti, che riesce a svolgere un’azione sinergica antiplacca e mineralizzante sulle superfici dello smalto.

Quando la sensibilità raggiunge dei livelli non più controllabili dal paziente, richiede un trattamento individualizzato.Nei casi di sensibilità avanzata nello studio dentistico si applica una pellicola protettiva resinosa per i denti e contestualmente si espone il dente a delle sedute di laser (Er:YAG), in modo da coprire e rendere compatta la superficie.

Otturare le abfraction tipiche dei pazienti bruxisti può essere utile per sigillare la zona sensibile esposta e restituire al dente la porzione di struttura persa.

Ultimo e non meno importante la ricostruzione dei tessuti parodontali tramite chirurgie estetiche mucogengivali. La copertura delle radici si ottiene dalla maturazione del tessuto aderente cheratinizzato.

2017-04-23T17:41:28+02:00