COVID-19 dal dentista cambia tutto?

Che cos’è il COVID-19?
L’infezione da coronavirus è stata considerata dall’OMS come una pandemia globale. Sin dalla sua origine, ha rappresentato una minaccia per la salute globale, non tanto per i suoi sintomi, ma anche per la sua rapida diffusione, contagio e per le complicazioni respiratorie che produce in pazienti con altre condizioni croniche di base.

Il primo focolaio è nato nella città di Wuhan alla fine di dicembre 2019. Da allora, l’infezione si è diffusa rapidamente da Wuhan alle altre province cinesi e in altri 140 paesi nel resto del mondo.

Eziologia
Secondo gli ultimi studi, il virus CoVID-19, comunemente noto come coronavirus, ha un’origine simile al SARS-CoV la sindrome respiratoria medio orientale a causa del coronavirus SARS-CoV2, cioè di origine zoologica. 

Meccanismi di trasmissione
I principali meccanismi di trasmissione descritti sono le goccioline di Pflügge, aerosol e contatto diretto con superfici contaminate. Il periodo d’incubazione è stimato intorno ai 5-6 giorni con una contagiosità media di 14 giorni.

In alcuni rari casi si è riscontrata la persistenza del virus e quindi la positività al tampone nei successivi 50-60 giorni dal contagio. Allo stato attuale non è ancora chiaro se i 14 giorni di quarantena previsti dal periodo di isolamento raccomandati a livello globale sono sufficienti per debellare la contagiosità del paziente.

Popolazione a rischio
La facilità di trasmissione di questo virus ha permesso una rapida diffusione su tutta la popolazione, si riscontra che la fascia d’età dei 25-30 anni presenta una prevalenza più elevata di pazienti asintomatici quindi maggior possibilità di svolgere il ruolo di vettore incontrollato.

I pazienti positivi fra i 65-80 anni di norma presentano una sintomatologia conclamata con un tasso di mortalità maggiore rispetto ai pazienti più giovani.

Sintomi
sintomi clinici più frequenti rievocano inequivocabilmente le polmoniti virali quindi febbre, tosse e mialgia o affaticamento.
La prevalenza più dettagliata dei sintomi della malattia deriva da una recente analisi dell’Organizzazione mondiale della sanità, studio di oltre 55.000 casi confermati in Cina:

Febbre: 88%
Tosse secca: 68%
Affaticamento: 38%
Tosse con espettorato, o catarro, dai polmoni: 33%
Dispnea: 19% 
Dolore articolare: 15%
Mal di gola: 14%
Mal di testa: 14%
Brividi: 11%
Nausea o vomito: 5%
Naso chiuso: 5%
Diarrea: 4%
Tosse con espettorato striato di sangue: 1%
Occhi gonfi: 1%

COVID-19 è un’infezione del tratto respiratorio inferiore, il che significa che la maggior parte dei sintomi si manifestano nel torace e nei polmoni. Il semplice raffreddore è un’infezione del tratto respiratorio superiore e quindi i sintomi più comuni si presentano sulle vie aeree superiori, naso che cola e naso chiuso. 

COVID-19 e ODONTOIATRIA
I virus respiratori possono essere trasmessi da persona a persona attraverso gocce di saliva spesse o piccole, la professione dell’odontoiatra è quindi di alto rischio dato che il contatto in il cavo orale del paziente mette a rischio la salute del personale clinico associato.
trattamenti odontoiatrici spesso comportano procedure terapeutiche che utilizzano siringhe ad aria o ad acqua, turbine ad alta velocità, micromotori e manipoli a ultrasuoni. Questi dispositivi producono aerosol che contengono agenti potenzialmente infettivi, come quelli presenti nel sangue, nella saliva e nella bocca del paziente.
Dentisti, igienisti dentali e assistenti indossano dispositivi di protezione individuale (DPI) come mascherine chirurgiche o FFP2, guanti, occhiali protettivi, scafandri e camici chirurgici antibatterici idrorepellenti.

I DPI sono utilizzati nello studio dentistico per la protezione del personale sanitario, l’introduzione di tali dispositivi risale a un periodo antecedenteall’apparizione del coronavirus.

È di fondamentale importanza la valutazione del paziente, devono infatti essere identificati i casi sospetti d’infezione o contatto con i pazienti infetti.

Per erogare in massima sicurezza le cure odontoiatriche vengono adottate procedure e organizzazione tali da  garantire protocolli di disinfezione ambientale e sterilizzazione strumentale indispensabili per il controllo delle infezioni crociate.

I pazienti che si recano in studio devono essere sottoposti al controllo della temperatura.

Gli ambienti dello studio vengono arieggiati continuamente e sanificati con battericidi. In sala d’attesa si rispetta la distanza di sicurezza di almeno un metro. Il paziente, all’ingresso, viene invitato ad indossare i copriscarpe, a lasciare in una borsa gli effetti personali e disinfettare le mani con il battericida.

Oltre alla misurazione della temperatura corporea ogni paziente verrà sottoposto al controllo della saturazione d’ossigeno in sangue. Valori intorno al 95% indicano una parziale assenza dell’ossigeno (lieve ipossia), mentre valori al di sotto del 90% non sono fisiologici ed indicano una severa deficienza di ossigeno (grave ipossia).

Domande ai pazienti
– Ha avuto febbre negli ultimi 14 giorni?
– Ha avuto problemi respiratori (inclusa la tosse) negli ultimi 14 giorni?
– Ha viaggiato in paesi a rischio negli ultimi 14 giorni? 
– È stato in contatto con persone che hanno avuto febbre, tosse e / o difficoltà respiratorie negli ultimi 14 giorni?

2020-04-29T11:43:45+02:00